Secondo quanto scritto da Repubblica, sono stati arrestati due ispettori del lavoro della direzione provinciale di Napoli, con l’accusa di corruzione, falsità in atti pubblici, occultamento di atti, omissione di atti d’ufficio, minaccia. Durante le perquisizioni della guardia di Finanza anche tre consulenti del lavoro sono coinvolti nell’indagine della Procura di Napoli.
Un’indagine partita in occasione di un controllo presso la Fire Control Srl, società sottoposta a intercettazioni telefoniche per altre vicende: l’amministratore l’anno scorso era stato arrestato per corruzione e turbativa d’asta in merito ad alcune gare d’appalto del Comune di Napoli, dell’Asl 1 e del Consiglio regionale. Dalle intercettazioni emergeva così una vera e propria persecuzione messa in atto dall’ispettore del lavoro e dai suoi colleghi ai danni di lavoratori e imprenditori.
Dalle abitazioni degli indagati sono così saltati fuori fascicoli, atti e documenti relativi a ispezioni mai registrati presso il sistema della Direzione Provinciale del Lavoro di Napoli e quindi del tutto sconosciuti agli uffici. Vere e proprie “ispezioni fantasma”, arma di ricatto nelle mani degli ispettori infedeli. In particolare, confrontando i “report” mai registrati e quelli effettivamente riportati negli atti depositati, gli inquirenti hanno avuto ben chiaro il quadro: dopo “accomodamenti economici”, gli ispettori ritoccavano i loro verbali prima di destinarli al protocollo.
E di soldi, nelle tasche degli ispettori, ne hanno trovati un bel all’incirca per ammontari intorno ai settecentomila euro, tra titoli, libretti, conto correnti, che con un normale stipendio da ispettoresicuramente risulta difficile raccimolare.
Per la serie ATTENTI A QUEI DUE!