Ma quali sono i lavori maggiormente sollecitati dal rischio stress? Sempre secondo lo studio, vi rientrano i lavoratori dei call center o degli uffici reclami, gli autotrasportatori e gli infermieri, più, in generale, tutta la grande fascia dei lavoratori precari. Anche il comportamento dei colleghi può essere fonte di stress, sebbene fortunatamente per una parte minore dei lavoratori.
È possibile combattere lo stress seguendo più strategie differenti.
Una è quella di partecipare a dei veri e propri corsi organizzati, grazie ai quali si impara a gestire lo stress “lavoro-correlato” tramite una serie di accorgimenti, come imparare a prevenire la stanchezza, i mali fisici come mal di schiena e mal di testa, e altri fattori come l’insonnia, l’irritabilità e la difficoltà a restare concentrati. Altri accorgimenti individuati nei corsi riguardano la capacità di fronteggiare le situazioni di stress e quelle di smorzare le tensioni all’interno di un gruppo di lavoro, con gli obiettivi finali di essere consapevoli di come evitare pensieri ed azioni dannose sia per il lavoro individuale che per quello in team, nonché di raggiungere un equilibrio tra gli impegni di lavoro e quelli privati in funzione del mantenimento del proprio benessere.
Se volete evitare i corsi, le soluzioni possono essere trovate anche in molti libri sul tema. Uno di questi ad esempio è quello pubblicato da Chade-Meng Tan, un uomo che ha lavorato per molto tempo nelle risorse umane di Google, eletto come il miglior luogo di lavoro del 2013. Chade ha elaborato un programma con cui attraverso la meditazione riuscire al contempo a sviluppare le proprie capacità di leader ed a lavorare serenamente. Il libro si chiama “È facile lavorare felici se sai come farlo” ed è edito da Corbaccio al costo di 16,90 euro. Un programma che si può seguire passo per passo grazie alla presenza di molti esempi e pratiche e che si sviluppa su quattro linee principali: lo sviluppo dell’ “intelligenza emotiva” per porre le basi della felicità; lo sviluppo dell’ottimismo come fulcro indispensabile per ottenere risultati migliori; l’allenamento a mantenere elevato il livello di attenzione perché consente di evitare gli errori al minimo; la capacità di focalizzare l’attenzione sul corpo analizzandolo dalla testa ai piedi per controllarne lo stato emotivo ed evitare che le emozioni siano soffocate, riuscendo anche a riprendersi rapidamente da eventuali sbagli senza colpevolizzazioni eccessive e dannose.
Infine, anche il cibo può aiutare a predisporsi mentalmente verso una maggior buonumore sul lavoro: tra questi, gli psicologi consigliano frutta e verdura colorata, specialmente rossa; il cioccolato per migliorare l’umore, pur non in dosi eccessive; un bicchiere di vino in luogo della bibita all’ora del pasto.
Fonti:
http://d.repubblica.it/attualita/2013/11/27/news/come_lavorare_felici_chade-meng_tan-1907057/
http://www.huffingtonpost.it/2014/01/08/stress-10-cibi-che-calmano-i-nervi_n_4560219.html
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