La crisi economica mette sempre più in discussione la stabilità del lavoro.
Perdere il lavoro significa perdere anche un sostegno importante dell’identità personale, per questo diventa determinante trovare velocemente un’occupazione sostitutiva che sia una prospettiva, un percorso da intraprendere, un progetto da inventare.
Secondo i dati resi noti dall’Eurispes è in crescita il numero delle persone che hanno difficoltà a fornire alla propria famiglia una certa stabilità con il proprio lavoro, parliamo di una percentuale che è arrivata al 64,7%. Dati alla mano il 28% di chi lavora deve ricorrere all’aiuto di genitori e parenti per poter arrivare a fine mese.
Riuscire a risparmiare poi è un autentico miraggio per 8 italiani su 10.
Oltre la metà dei lavoratori (57,7%) non è per nulla ottimista sulle possibilità che la propria situazione lavorativa consenta di ipotizzare progetti per il futuro.
In realtà i dati del 2015 propongono una situazione in leggero miglioramento rispetto al 2014.
L’ipotesi di ritrovarsi all’improvviso disoccupati comporta una perdita di potere, ma anche di tutta una serie di punti di riferimento.
Benché per tutti sia estremamente difficile perdere il proprio lavoro, ci sono differenze fra chi resta disoccupato a 30, 40 o 50 anni. Notevoli diversità si riscontrano se il lavoro lo si perde quando si vive ancora in famiglia, oppure si ha una famiglia propria magari con figli a carico o un mutuo, che rappresentano una responsabilità difficile da poter sostenere.
Diversa, a livello psicologico, la perdita del lavoro per cause esterne, quali le decisioni dell’azienda per cui si lavora o la crisi economica, dalle cause interne ovvero l’incapacità o l’inadeguatezza personali. Nel primo caso prevale un sentimento che rasenta la rabbia, magari l’ingiustizia, ma nel secondo si rischia la perdita della stabilità interiore, che rischia di portare ad un crollo emotivo.
Perdere il proprio lavoro può essere talvolta anche uno stimolo per superare la crisi inventandosi una nuova attività, elaborando un nuovo progetto professionale, magari passando da un lavoro dipendente ad un’attività in proprio.
In attesa di una nuova occupazione, oppure di un periodo in cui far decollare la nuova attività, può essere utile poter contare su un reddito alternativo, garantito da un’assicurazione contratta in tempi precedenti.
E’ proprio questo il nodo centrale delle assicurazioni dedicate alla perdita da lavoro.
Le compagnie assicurative hanno pensato di realizzare un prodotto che sia in grado di tutelare i dipendenti privati dall’eventuale perdita del posto di lavoro.
Si tratta di una copertura che prevede la scelta, da parte del contraente, di una somma di indennizzo mensile, nel caso in cui esso perda il proprio posto di lavoro a tempo indeterminato a causa di un licenziamento da parte dell’azienda.
Tra le tante proposte avanzate dal mercato assicurativo di settore, può essere interessante scovare quella che meglio si adegua agli intenti del singolo.
Una risposta adeguata arriva dai tanti comparatori on line, che ci offrono ipotesi accreditate.
Decisamente degna di nota è l’offerta proposta da MIOAssicuratore.
Tra le molteplici richieste di quotazione nei vari rami assicurativi, i responsabili del comparatore hanno notato una forte richiesta di preventivi per l’assicurazione contro la perdita del lavoro.
Per questo hanno scelto di dare vita ad uno strumento che possa garantire istantaneamente all’utente esempi concreti di premi veri e propri, per questo tipo di polizza.
L’utente potrà perciò entrare nel sito e richiedere un preventivo per l’assicurazione contro la perdita del lavoro, cliccando nel menù “Casa/Famiglia”.
Compilando un questionario, che richiede solamente le informazioni anagrafiche del contraente, potrà avere immediatamente un preventivo, completo di tutte le garanzie.
La garanzia, nel caso si sottoscriva una polizza di questo tipo, si applica ai soli lavoratori dipendenti ed offre una copertura contro il rischio della perdita involontaria di impiego. L’assicurato può beneficiare di un’indennità di disoccupazione, pari ad un tot del salario assicurato, per un periodo da stabilirsi all’atto della sottoscrizione della polizza.
L’assicurazione contro la perdita del lavoro comprende le coperture per decesso da infortunio e invalidità permanente, ed inoltre offre una tutela completa a prescindere dalla professione svolta.
In momenti così difficili la stipula di un assicurazione contro la perdita del posto di lavoro, risulta ancora più importante se abbiamo deciso in passato di contrarre e sostenere le spese per un mutuo di lunga durata, (esistono poi anche polizze sui mutui, ad esempio http://www.gdoweb.it/635/polizza-assicurativa-mutuo/) la cui completa soddisfazione è spesso subordinata agli aumenti di reddito generati dallo svolgimento stabile di un attività lavorativa.
I premi per questo tipo di polizza cambiano in base all’indennizzo mensile pattuito, che può variare tra i 300 € e i 2000 €.
Per entrare nel merito, e vedere più da vicino un esempio concreto, riportiamo un conteggio predisposto da MIOAssicuratore, che ha considerato un esempio tipo.
Mario Rossi sceglie nel questionario un’indennizzo mensile di 500 € . Questa cifra viene moltiplicata per un tasso fisso di circa 0.40, avendo come risultato così un premio annuale di circa 200 €. Inoltre potrà scegliere di avere la copertura per 5 o 10 anni.
Se sino ad ora abbiamo considerato soprattutto coperture per lavoratori dipendenti, è bene precisare che esistono compagnie di assicurazione che hanno formulato prodotti riservati ai liberi professionisti.
Chi svolge un’attività da libero professionista vive con la spiacevole sensazione che, una malattia o un infortunio, possano causare delle conseguenze negative ed un’interruzione repentina del lavoro.
Alcune compagnie assicurative hanno quindi realizzato un prodotto assicurativo che consente di ottenere un indennizzo giornaliero, nel caso in cui lo stato di salute non vi permetta di svolgere le vostre normali mansioni lavorative, a partire dal 25 % di incapacità al lavoro.
La sottoscrizione di una polizza ‘lavoro’ diventa un elemento fondamentale se il lavoratore ha deciso di contrarre un mutuo di lunga durata.
In rete è possibile valutare un’ampia serie di proposte assicurative che si possono confrontare velocemente con la rapidità di un click.
Si passa velocemente dalle polizze che coprono il mancato pagamento del mutuo, in caso di perdita dei redditi da lavoro, a coperture che considerano il decesso da infortunio e l’invalidità permanente.
La polizza è la classica arma per combattere la sempre più elevata esigenza da parte degli Istituti bancari di ridurre i rischi di possibili insolvenze.
Da giovane professionista dell’area legale mi sono spesso ritrovato a confronto -in prima persona o per il tramite di altri colleghi freschi di laurea- con studi che si definivano in forte espansione ma che puntualmente a fronte della crescita professionale dei praticanti/neo avvocati preferivano sostituire una risorsa costosa con una più inesperta e meno dispendiosa, o studi che offrivano stabilità per poi ripiegare su una sorta di partnership domestica per cui si paga l’affitto della stanza e un tot in percentuale del lavoro svolto, realizzando così una sorta di emancipazione claudicante.
Ed è in un certo qual modo frustrante doversi barcamenare tra studi che si spacciano per il paradiso dei lavoratori onesti ma che si rivelano puntualmente delle cloache. Certo un’assicurazione contro il rischio di disoccupazione è una bella sicurezza ma i costi di gestione dell’attività professionale stanno aumentando a dismisura, basti pensare al fatto che più di recente anche quella per la responsabilità professionale è diventata obbligatoria a tutti gli effetti per via della pubblicazione dei massimali minimi dei quali si era in attesa. Come si può pensare di incoraggiare l’intraprendenza dei giovani professionisti se vengono poste costantemente nuove barriere all’ingresso specie di carattere economico, mentre su altro fronte il mercato risulta sempre più saturo e in contrazione?