Colmare il divario digitale: quali sono le strategie per acquisire competenze digitali

25 Gen    Notizie sul Lavoro
divario digitale

Il digitale è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana, del nostro svago e del nostro lavoro (in questo articolo è spiegato come i social network hanno cambiato il mondo del lavoro), in particolare con l’avvento della pandemia da Covid-19, che ha reso ancora più evidente la necessità di un accesso a internet per lavoro e istruzione.

Tuttavia, non tutti hanno la stessa possibilità di accedere a questi strumenti digitali a causa delle differenze nella disponibilità e nelle competenze tecnologiche. Ciò ha portato a un divario digitale tra le diverse regioni e gruppi sociali, creando un’esclusione per coloro che non hanno i mezzi o le competenze per accedere alle opportunità digitali.

È in questo contesto che nasce il termine digital divide, che si riferisce alla disparità nell’accesso e nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) tra diverse regioni, gruppi sociali ed economici. Approfondiamo questo fenomeno.

Cosa si intende per divario digitale o digital divide?

Il termine “digital divide” è stato utilizzato per la prima volta dal presidente americano Bill Clinton alla fine degli anni ’90 per descrivere la disparità di accesso alle tecnologie tra diverse popolazioni. Clinton ha sottolineato l’importanza di garantire che tutti i bambini abbiano le stesse opportunità in un mondo sempre più dipendente dalle tecnologie digitali.

Il digital divide è dunque il termine che fa riferimento alla distanza tra chi ha accesso alle tecnologie digitali come computer, internet e dispositivi mobili e chi non ne ha accesso. Esiste anche un divario digitale di secondo livello, che si manifesta nei paesi che hanno già un accesso diffuso alla rete internet, dove c’è un divario tra le competenze degli individui nell’utilizzo delle tecnologie. In sintesi, il digital divide indica sia la differenza nell’accesso alle tecnologie, sia la differenza nelle competenze specifiche necessarie per utilizzare efficacemente le tecnologie.

Ci sono diverse categorie di persone che risentono maggiormente del divario digitale e che rischiano di rimanere escluse dalle nuove tecnologie, tra cui gli anziani, le donne che vivono in condizioni particolari o culture specifiche, gli immigrati, le persone con disabilità e tutti gli individui con un basso livello di istruzione che non hanno le competenze necessarie per utilizzare gli strumenti informatici.

Cosa fare per colmare il divario digitale?

Per ridurre il divario digitale, molti paesi hanno implementato strategie nazionali per aumentare l’accesso alle tecnologie digitali e le competenze digitali per le persone che si trovano in una situazione di svantaggio. Queste strategie possono includere:

  • la creazione di programmi di formazione (come per esempio le certificazioni informatiche);
  • l’ampliamento dell’accesso a internet a banda larga;
  • la promozione dell’uso delle tecnologie digitali nell’istruzione e nell’educazione;
  • l’investimento in infrastrutture e servizi digitali per le comunità rurali e remote.

L’obiettivo è quello di garantire che tutti abbiano le stesse opportunità di sfruttare i benefici delle tecnologie digitali per migliorare la propria vita.

In particolare, l’Italia ha adottato una strategia nazionale per le competenze digitali, chiamata “Repubblica Digitale” del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che è stata attuata attraverso il Piano Operativo. Questa strategia mira a eliminare il divario digitale con altri paesi europei simili all’Italia entro il 2025, rendendo il digitale un’opportunità reale di crescita sociale ed economica per tutti.

Tra gli obiettivi condivisi da questo progetto c’è quello di aumentare al 70% la quota di popolazione con competenze digitali di base, in modo che siano in grado di utilizzare i computer e internet in modo efficace nella vita quotidiana. Inoltre, si vuole duplicare la popolazione con competenze digitali avanzate, triplicare i laureati in ICT, incrementare del 50% la quota di PMI che si servono di specialisti ICT e quintuplicare il numero di utenti che ricorrono ai servizi pubblici digitali, raggiungendo il 64%. Questi obiettivi ambiziosi sono stati stabiliti per superare il divario digitale e garantire che tutti abbiano le stesse opportunità di sfruttare i benefici delle tecnologie digitali.

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