Cosa c’è di meglio che lavorare meno e guadagnare la stessa cifra? Negli ultimi anni, la settimana corta di lavoro sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo come soluzione per migliorare la qualità della vita dei lavoratori, aumentare la produttività e rendere le aziende più competitive.
E adesso, la proposta della Fim CISL ha fatto il suo ingresso in Italia, suscitando grande interesse e dibattito. Ma cos’è esattamente la settimana corta e come funziona? In questo articolo, esploreremo questa interessante proposta di organizzazione del lavoro, analizzando i suoi benefici e le sue possibili applicazioni. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sulla settimana corta anche in Italia.
Cos’è la settimana corta?
La “settimana corta” si riferisce ad una settimana lavorativa più breve rispetto a quella standard di 5 giorni, solitamente della durata di 4 giorni. Tale regolamentazione potrebbe portare ad una riduzione delle ore settimanali lavorative dei dipendenti, mantenendo però la stessa retribuzione. Tuttavia, in alcune applicazioni, potrebbe verificarsi una leggera riduzione del salario o un carico di lavoro settimanale leggermente più lieve rispetto alla settimana di lavoro standard di 5 giorni.
Secondo i sostenitori della settimana corta, questo modello di organizzazione del lavoro promuove una giornata lavorativa più sostenibile e flessibile in ogni settore. Inoltre, la settimana corta tiene in considerazione le esigenze delle persone, rende i posti di lavoro più attrattivi e consente una migliore conciliazione tra vita privata e lavoro. Inoltre, è stato dimostrato che questo modello può aumentare in modo significativo la produttività dell’azienda datrice di lavoro. La CISL ha proposto di avviare in Italia una sperimentazione della settimana corta, e la proposta è al momento al vaglio.
Lavoro più sostenibile e flessibile: la proposta della FIM CISL per la settimana corta in Italia
La Fim CISL ha proposto un confronto tra le parti sociali per avviare la sperimentazione della settimana corta in alcuni settori professionali in Italia. In particolare, il 21 febbraio 2023, Roberto Benaglia, segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, ha lanciato un appello al Governo per regolare il lavoro in modo più sostenibile, libero e produttivo, soprattutto nel settore manifatturiero.
Secondo il sindacalista, l’evoluzione tecnologica e organizzativa causata dalla digitalizzazione e dal lavoro per obiettivi in molte aziende metalmeccaniche dovrebbe indurre i responsabili politici a rivedere gli orari aziendali e a tagliarli
Secondo la Fim CISL, la sperimentazione della settimana corta non solo non contrasterebbe la competitività aziendale, ma sarebbe un modello ideale per raggiungere nuovi equilibri e migliorare i risultati. In particolare, la proposta della Fim CISL, presentata durante il congresso del sindacato a Torino, prevede di negoziare una forma di lavoro composta da 4 parti di attività a tempo pieno e 1/5 di riduzione dell’orario. La riduzione del 1/5 dell’orario potrebbe essere utilizzata anche per la formazione.
La Fim CISL ha espresso l’intenzione di coinvolgere nei prossimi mesi alcuni grandi attori del settore metalmeccanico e avviare percorsi sperimentali, lavorando gradualmente per implementare la settimana corta. La strategia proposta sarebbe quella di partire con una fase sperimentale in alcuni stabilimenti selezionati, in modo da valutare l’impatto dell’intervento e raccogliere le esigenze dei lavoratori. Successivamente, potrebbe essere sviluppata una formula personalizzata che tenga conto dei picchi di produzione delle singole imprese. In questo modo, si potrebbe individuare una soluzione su misura per ogni azienda, senza compromettere la produttività e la competitività del settore.
I vantaggi della settimana corta
La settimana corta di lavoro proposta dalla Fim CISL presenta diversi vantaggi. In primo luogo, a differenza dei modelli di riduzione dell’orario lavorativo del secolo scorso, non mira semplicemente a ridurre le ore di lavoro in modo generico, ma ad adattare l’organizzazione del lavoro alle esigenze delle persone, rendendo il lavoro maggiormente sostenibile e flessibile.
Inoltre, secondo il sindacato, questo modello potrebbe rendere gli impieghi più attrattivi, soprattutto in un’epoca in cui molti giovani di talento cambiano frequentemente posto di lavoro e le competenze si spostano rapidamente nel mercato del lavoro. L’obiettivo principale della settimana corta di lavoro proposta dalla Fim CISL è quello di creare un ambiente lavorativo produttivo, ma anche maggiormente sostenibile, soprattutto per una popolazione lavorativa sempre più esperta ed anziana.