Leggevo su La Repubblica che il numero di coloro che desiderano insegnare in una scuola media o superiore è di gran lunga maggiore ai posti messi a disposizione dal ministero dell’Università.
I numeri sono ancora provvisori ma l’incremento di richieste rispetto allo scorso anno si aggira attorno al 15/20 per cento.
L’incremento si ha in tutte le regioni con punte nel SUD dove ci sono richieste di iscrizione alla SIS a 5 volte i posti disponibili.
E il precariato incombe…
Bocciati all’esame Ssis ne esistono eccome (fatti un giro sul web e vedrai quanti ne trovi).
Quando ho fatto l’esame di ammissione eravamo in 200, ammessi 20 (tra cui non la sottoscritta che e’ stata poi ripescata).
L’esame era abbastanza difficile e andava superato per essere ammessi. Io ce l’ho fatta per un pelo e nessuno mi ha mai fatto intendere che avrei potuto pagare per essere ammessa
Se vuoi fare un giro sul nostro sito, trovi il motivo. In tutti i post dedicati all’insegnamento e alla scuola, ci sono neolaureati, disoccupati di lunga carriera e stanchi della scrivania che scrivono di ambire alla cattedra. Motivo, per tutti: stipendio poco ma fisso. E diciamocelo: entrare nell’insegnamento è molto molto molto più facile che fare un qualsiasi altro concorso. La SSIS basta pagare, e questo è assodato. Bocciati alla SSIS non esistono. In pratica però per entrare nella terza fascia basta solo la laurea, qualsiasi, ci sono insegnamenti per qualsiasi laurea, anche quella con il voto più infimo in scienza del libro vuoto. La scuola è dagli anni 70, dai mega concorsi di abilitazione, che è diventata il rifugio di chi non trova un lavoro normale. Sono pochissimi ormai quelli che lo fanno per passione, veramente pochissimi.
E’ uno stipendio fisso, con poco sforzo e part-time. Ecco perché ci provano così tanti.
La verità è che molti hanno ripiegato sull’impiego pubblico e l’insegnamento è quello che apre le porte a qualsiasi laurea. Grazie alla riforma Moratti, poi, non esistono più i concorsi ma basta iscriversi alla SSIS. In pratica paghi e salato, per avere un posto. I programmi sono al limite dell’assurdo, messi in piedi solo per giustificare le rette. E’ una gabella in tutto e per tutto, in cui ci guadagnano solo le università, private soprattutto, le maggiori erogatrici di SSIS.
Il fatto concreto e triste è che moltissimi, dopo 5-6 anni di precariato o più, stremati dal lavoro discontinuo e dall’instabilità, decidono di spendere la loro laurea nella scuola statale.
Lascio ad altri le considerazioni su che insegnanti ne usciranno, data la motivazione…
In realtà tra chi fa la SSIS sono pochissimi quelli neolaureati.