Perchè gli alti e belli guadagnano di più? Ecco una spiegazione

5 Set    Varie

Interessante articolo di Nicola Persico su LaVoce.info che cerca di analizzare un’aspetto curioso del mondo del lavoro (ma non solo): il Perchè gli uomini e le donne più belli/e e più alti/e guadagnano di più.

E’ opinione comune che altezza e bellezza siano di aiuto non solo nella vita in generale ma anche sul lavoro, determinando stipendi più alti per chi è esteticamente più “dotato”. Alcuni studi recenti sfatano però questo mito. Bellezza e altezza sono importanti nell’ adolescenza perchè incidono positivamente sull’autostima.  Ed è questo, a ben vedere, che nella vita adulta può fornire un vantaggio, anche salariale. Sia per gli uomini sia per le donne.

Delle ricerche hanno evidenziato che il “premio” altezza è dato a chi era alto da adolescente e non a chi lo è diventato dopo, da adulto.

… Siccome l’altezza da adolescenti non è di solito nota sul posto di lavoro, si sospetta che il premio salariale afferisca ad un qualche fattore correlato all’altezza da adolescenti. La fiducia in se stessi, o altre qualità analoghe, appaiono quali fattori plausibili.
Questa analisi sfata un mito: il premio all’altezza non riflette una discriminazione o preferenza presente nell’ambiente di lavoro. L’apparente discriminazione, in realtà, riflette un fattore plausibilmente produttivo (forse la fiducia in se stessi) ma difficile da misurare.  Le spiegazioni evolutive, culturali, etc., non giocano dunque un ruolo, o se lo giocano, è un ruolo che si svolge nell’adolescenza e che possibilmente si ripercuote nella produttività da adulti attraverso un altro fattore: la fiducia in se stessi, appunto.

Analogo discorso è fatto per la bellezza

…. per le ragazze soggette allo studio, l’immagine di se stesse si è cristallizzata attorno ai 13 anni e non si è adattata alle circostanze sopravvenute dopo. Sembra ragionevole che anche la fiducia in se stessi sia “permanentemente determinata” dalla bellezza da adolescenti. In questo caso anche il premio alla bellezza, che i dati evidenziano, potrebbe mascherare un premio alla fiducia in se stessi.

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