Volontariato in Unione Europea (Programma SVE)

7 Apr    Varie

Strumento di impegno sociale, il volontariato ha mille articolazioni e si presta mirabilmente ad esaudire le esigenze di chi intende fare un’esperienza diversa anche neimpaesi dell’estero.

I settori in cui è possibile impegnarsi sono i più vari: vanno dalla tutela dell’ambiente al lavoro nel sociale, dalla difesa dei diritti umani, dei bambini e delle donne alla medicina e all’assistenza sanitaria, dalla costruzione edile all’educazione e all’insegnamento, dal mondo culturale all’agricoltura.
Se guardiamo alle attività concrete possiamo trovare: assistere in ospedale i malati di Aids, raccogliere fondi per un’associazione animalista, fare l’aiutante ranger in un parco nazionale, accompagnare un gruppo di bambini disabili nella loro vacanza estiva, lavorare in ufficio per un ente culturale che sta preparando una mostra, collaborare in campagna alle coltivazioni biologiche, partecipare ad uno scavo tra i resti di un’antica civiltà, organizzare la vita in un campo di rifugiati di guerra oppure costruire canali di irrigazione nel deserto.

Esistono tre tipi di Volontariato:

  • dedito al lavoro
  • il volontariato medio-lungo
  • il volontariato professionale

L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza delle attività di volontariato nel quadro della creazione di una casa comune; a tal fine ha promosso il programma denominato SVE – Servizio Volontario Europeo  prevede una borsa di studio. Mediante lo SVE migliaia di giovani possono trascorrere un periodo in un contesto strutturato in un paese diverso dal proprio e “diventare cittadini d’Europa”.

Partecipare come volontario ad un campo di lavoro non significa passare tutto il tempo a sgobbare, anzi si rivela un’occasione per capire, apprezzare ed apprendere le diversità tra i popoli e le persone e, inoltre, è una grossa possibilità per fare qualcosa di positivo.
Nell’attività convivono valori e caratteristiche originali: l’aspetto partecipativo e formativo, la dimensione internazionale, la realizzazione di un’esperienza comunitaria, democratica, culturale e umana. Un’occasione di questo tipo consente di vivere quotidianamente a contatto con persone di altri paesi, provenienti da tutte le parti del mondo. Si impara a condividere numerosi momenti della giornata, sia durante il lavoro che, se lo si desidera, durante il tempo libero.

Intraprendere iniziative di volontariato sicuramente non è da tutti; la sensibilità con la quale affrontare i problemi e le carenze dei più deboli è un vero e proprio dono. Non è semplice e neanche naturale mettersi completamente al servizio di chi soffre: occorrono spirito di sacrificio, molta pazienza e capacità di adeguamento anche a situazioni difficili e tristi.
Il lavoro può anche richiedere un continuo sforzo fisico: lavorare nei campi di una fattoria biologica oppure piantare alberi in un programma di riforestazione non solo vuol dire alzarsi presto la mattina ma anche lavorare faticosamente per 8 ore.
Chi decide di sperimentarsi nel volontariato, deve rendersi conto che sarà necessario convivere, spesso anche in senso stretto, in un alloggio comune senza avere la possibilità di appartarsi, rinunciando a molte comodità a cui siamo abituati.

Nei campi di lavoro, secondo il significato corrente del termine volontariato,  non è prevista alcuna forma di retribuzione. Anzi, per partecipare ad un campo di lavoro è necessario contribuire alle spese organizzative con una cifra intorno a € 100,00 – 200,00.
Da questo pagamento sono esenti i volontari per periodi medio-lunghi che, in cambio del loro lavoro, oltre ad essere assicurati per gli incidenti, ricevono vitto, alloggio ed un rimborso per le spese personali.
È del tutto diverso il caso del volontariato professionale che è svolto da esperti qualificati, i quali vengono pagati secondo gli standard dell’organizzazione inviante.

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