Hanno sollevato un vespaio di polemiche le affermazioni fatte dal Ministro Brunetta sull’articolo 1 della Costituzione Italiana: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Secondo il Ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, “stabilire che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla”.
Per il Ministro non ha alcuna rilevanza, al giorno d’oggi, parlare di una Repubblica fondata sul lavoro.
Continua Brunetta: “La parte della Costituzione che esprime i valori fondanti della Repubblica ignora temi e concetti fondamentali, come quelli del mercato, della concorrenza e del merito. La Costituzione è figlia del clima del dopoguerra. Adesso siamo in un’altra Italia. Fermi restando i principi fondamentali, nei quali tutti ci riconosciamo, bisogna avere allora il coraggio di parlare anche della prima parte della Costituzione. E ritengo debbano essere rivisti pure gli articoli della Carta sui sindacati, i partiti, l’Europa”.
Insomma oltre che a non averlo non si può neppure avere l’allusione che il Lavoro è garantito dalla Costituzione.