Controsensi all’italiana: DDL Stabilità da un Governo allo sbando

Quasi nessuno si è accorto del controsenso che l’Italia sta vivendo in questi giorni: l’Italia presenta all’Europa un DDL sulla Stabilità con un Governo che è, allo stato attuale, totalmente instabile e praticamente sfiduciato.

Si prende atto dell’urgenza del provvedimento, per cui era indispensabile pervenire ad un ulteriore accordo, tuttavia il dato di fatto rimane questo, forse è la prima volta che un Governo “defunto” approva un DDL così importante.

Andiamo a  vedere in ogni caso in cosa consiste il provvedimento che sarà approvato a giorni.

Incentivi sull’apprendistato, però agli imprenditori, cominceranno dal 2012: gli imprenditori beneficeranno di sgravi contributivi del 100% per i primi tre anni (nessun obbligo, in ogni caso, a trattenere in seguito il lavoratore con contratti più stabili).

L’utilizzo delle forme part time viene deregolamentizzato ulteriormente con clausole che saranno liberamente stabilite dai contraenti.

Stangate in vista per i dipendenti pubblici: quelli considerati in soprannumero potranno essere messi ‘in disponibilità’ ricevendo un compenso dell’80% dello stipendio originario per due anni, dopo di che si potrà decidere per la reintegrazione oppure scatterà in automatico il licenziamento. I dipendenti in disponibilità potranno essere ricollocati altrove con procedure di mobilità.

Viene poi ufficializzato, come da programma, l’ulteriore rialzo dell’età minima per la pensione: dal 2026 si andrà in pensione non prima dei 67 anni.
Saranno confermati i tagli al settore dell’editoria, sebbene in misura nettamente minore rispetto a quanto preventivato in un primo tempo: nell’arco di tre anni saranno tagliati in tutto 48,7 milioni di euro, a fronte dei quasi 174 milioni previsti inizialmente.
In “compenso” saliranno ancora le tasse sui carburanti, con aliquota sulla benzina che passerà dai 614,20 euro ai 614,70 euro su mille litri di prodotto.

Si spingerà ancora per la riduzione del debito pubblico da parte degli enti territoriali a decorrere dal 2013 e per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali: laddove non provvederanno gli enti locali stessi, il Governo potrà intervenire in tal senso.

Per quanto riguarda le libere professioni, saranno eliminate le tariffe minime. Come a dire, se volete, lavorate anche gratis. Proprio quello di cui c’era bisogno.

Nell’insieme, il DDL Stabilità più che un incentivo al lavoro e alla ripartenza, sembra solo la conferma di una crisi economica che  ha radici profonde e che ci porterà a un lungo periodo di austerity.

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