Lavoro e donne: riflessioni al Festival del Lavoro di Brescia

22 Giu    Notizie sul Lavoro, Varie

Durante il Festival del Lavoro tenutosi a Brescia, ampio spazio è stato dedicato al tema delle donne nel mondo del lavoro grazie alla tavola rotonda “Il lavoro nobilita l’uomo…e la donna – L’economia delle donne oltre la crisi: o i figli o il lavoro?”. Alla riflessione ha partecipato anche Linda Gilli, presidente della società Inaz, una delle più importanti a livello nazionale per il settore della gestione del personale.

Gilli non ha usato mezzi termini ed ha sottolineato più volte come in una azienda le donne possano riuscire a fare la differenza rispetto ai colleghi uomini. Ha anche sottolineato come mettere il personale nelle condizioni di benessere migliori per poter lavorare, contribuisce notevolmente ad accrescere le prestazioni generali dei dipendenti. Ad esempio, diventa importante riuscire – quando è possibile – a venire incontro alle esigenze personali o familiari, per rendere l’ambiente di lavoro meno stressante e di conseguenza incrementare la produttività. Riuscire a cogliere il meglio dell’energia lavorativa dal personale, significa anche dare un ulteriore input alle proprie attività, elemento di cui vi è senza dubbio un gran bisogno in questo periodo di crisi.

Allo stesso modo porre il dipendente di fronte alla scelta “o lavoro o famiglia”, cui spesso vengono messe di fronte le donne, è un errore per le imprese, che perdono in termini di competenze e professionalità e quindi di produttività, ma anche per le stesse donne, che non dovrebbero recidere una parte così importante della propria vita, ma piuttosto unirla al proprio percorso personale nel rispetto del lavoro.

Non è più possibile ragionare su un mondo del lavoro che esclude donne e uomini dalla necessità di avere tempo anche per la propria famiglia, perché, così facendo, uomini e donne perdono importanti esperienze di vita e le aziende sprecano competenze e produttività. Anche gli uomini, infatti, possono trarre importanti benefici da un congedo per essere accanto a un figlio, con riflessi positivi in azienda.

Le donne, di contro, non devono assolutamente rinunciare alla propria carriera nemmeno quando hanno dei bambini piccoli da accudire, perché una carriera le ripagherà dal punto di vista professionale e darà soddisfazioni anche a livello economico.

Il ruolo delle aziende, alla fine dei conti, dovrà essere quello di venire incontro a queste esigenze primarie e di capire quando è il caso di concedere degli spazi che, nell’ottica di un gioco senza perdenti, potrebbero giovare ai dipendenti, all’azienda stessa e, di riflesso, a tutta la società.

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