Come cambia il lavoro e la tipologia di lavori, oggi cambia anche il modo in cui viene considerato il lavoro in azienda e di conseguenza la tipologia di qualità che sono ricercate nei lavoratori. Negli ambienti che cercano di eccellere per qualità, l’obiettivo-chiave che i datori si prefiggono è quello di mantenere elevata la fiducia dei propri dipendenti.
Se un dipendente ha fiducia nelle persone per cui lavora e con cui lavora, al tempo stesso può trovare più divertente e stimolante lavorare con loro, rendendo tutti complessivamente più orgogliosi del lavoro fatto o di un obiettivo raggiunto. Questo è quanto indica Great Place To Work, azienda di ricerca lavoro e formazione. Lavorare in un contesto di questo clima aiuta a dare credibilità ad un progetto, a stabilire legami sinceri e rafforzare il concetto di unità, di lavorare tutti assieme per un vantaggio comune. Niente di peggio, quindi, che l’instaurare un’eccessiva competitività tra i dipendenti che crea spesso invidie, gelosie e in generale finisce per far “funzionare male” il sistema aziendale.
In questo quadro, cambiano anche le qualità che vengono richieste ai potenziali lavoratori, ricercate già in sede di colloquio. La parola chiave, in questo caso, è “passione”. I recruiter cercano non qualcuno spinto soltanto dall’interesse di trovare “un lavoro”, ma spinto da trovare “il lavoro”, quello che lo interessa e lo appassiona, che fa sì che ci si metta impegno e che “si creda” in quel che si fa, anche a costo di fare errori, imparare dagli stessi e ricominciare. La stessa Great Place To Work indica quindi quali sono le caratteristiche migliori che una persona deve avere per superare un colloquio di lavoro:
– Avere uno stile di comunicazione diretta: risparmia energie e tempo arrivare subito al nocciolo della questione;
– Cercare sempre l’evoluzione: il mondo è sempre in costante cambiamento e anche un dipendente deve riuscire sempre a rimettersi in gioco e adattarsi a nuovi ambienti e nuove tipologie di lavoro;
– Non preoccuparsi di sbagliare: anche sbagliando cento cose, una si riesce a far giusta. La prerogativa è fare senza preoccuparsi di fallire.
– Avere inventiva e curiosità: lavorare significa anche riuscire ad essere curiosi di ciò che si sta facendo, studiando il lavoro o gli altri, per portare in azienda nuove idee, mettendole in gioco in qualsiasi ramo si stia lavorando per contribuire al successo di un prodotto o di un servizio. Persone quindi dalla mente aperta, che spesso riescono anche a far divertire con le nuove proposte.
– Essere organizzati e determinati: oltre alla passione, è bene avere determinazione e massima organizzazione e concentrazione per riuscire a terminare un lavoro o la realizzazione di un’idea nei modi e nei tempi programmati.
– Essere sorridenti e riconoscenti: essere circondati da persone con cui è piacevole lavorare aumenta la produttività e la voglia stessa di andare a lavoro.
– Essere per la “squadra”: un vero leader vuole che un collega migliori, è disposto ad aiutarli, perché sa che il miglioramento di ciascuno vuol dire avere vantaggi per tutti. La competitività, quindi, non deve mai nuocere fino a diventare gelosia o creare ostacoli.
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