Sindrome dell’impostore: cos’è, cause, sintomi e cura

22 Feb    Consigli
donna con maschera bianca in mano

Quante volte ci siamo trovati di fronte a un successo e abbiamo attribuito tutto alla fortuna?

Probabilmente a tutti è capitato almeno una volta. Tuttavia, quando questa convinzione diventa più frequente, è importante interrogarsi su cosa potrebbe realmente stare dietro a questa sensazione. Potrebbe trattarsi della cosiddetta sindrome dell’impostore: l’idea che i risultati conseguiti non siano il frutto delle proprie capacità, ma piuttosto il risultato di fattori esterni come la fortuna o il tempismo. Approfondiamo questa sindrome, comprendendone le cause e gli effetti.

Che cosa è la sindrome dell’impostore?

Negli anni ’70, le psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes introdussero il concetto di “sindrome dell’impostore”. Questo termine si riferisce alla sensazione interna di non essere all’altezza del proprio successo, un’esperienza che può generare una percezione costante di inadeguatezza personale nonostante si abbiano ottenuto risultati positivi. Le persone colpite da questa sindrome tendono a sminuire continuamente le proprie capacità e competenze, attribuendo i loro successi a fattori esterni anziché al proprio merito.

Uno degli aspetti più interessanti della sindrome dell’impostore è il fatto che, indipendentemente dalla portata del successo raggiunto, chi ne è affetto continua a sentirsi inadeguato e non meritevole. Questo atteggiamento persiste nonostante le prove del contrario, a causa di distorsioni cognitive che compromettono la percezione della propria competenza e del proprio valore personale.

Le persone colpite da questa sindrome spesso tendono a minimizzare i propri successi, attribuendoli alla fortuna o al fatto che gli altri sovrastimino le loro capacità, anziché riconoscere il proprio talento e impegno. Inizialmente studiato principalmente nelle donne che ricoprivano posizioni di successo, oggi questo fenomeno è riscontrabile anche in individui di entrambi i generi che occupano ruoli sociali e lavorativi di rilievo.

Cosa causa la sindrome dell’impostore?

Come accennato in precedenza, alla radice di questa sensazione di inadeguatezza si trova una bassa autostima, la quale può derivare principalmente dal contesto familiare, soprattutto se segnato da una forte competizione e conflitti. Genitori ipercritici, estremamente severi o incapaci di mostrare amore incondizionato possono contribuire a creare le basi di questa condizione. I bambini che crescono in famiglie disfunzionali di questo tipo tendono a sviluppare un “falso sé” per cercare approvazione e amore dai genitori, diventando adulti insicuri.

Qualsiasi successo o riconoscimento ottenuto non sarà mai sufficiente per convincerli della propria valore e capacità: continueranno a dubitare di sé stessi. Sembrano incapaci di interiorizzare i traguardi raggiunti, le abilità acquisite e i talenti posseduti, a causa di distorsioni cognitive che li portano a minimizzare costantemente il loro valore e la loro competenza. Anche successi significativi, ripetuti e costanti, vengono attribuiti ad altri fattori, come una percezione distorta delle opinioni altrui o la fortuna.

Come si cura la sindrome dell’impostore?

Per affrontare o gestire più serenamente la sindrome dell’impostore, il primo passo è riconoscere e identificare i pensieri auto-svalutanti quando si presentano. Aprirsi agli altri può essere di grande aiuto: confrontarsi e parlare delle proprie insicurezze permette di comprendere che non si è soli in questo tipo di esperienza.

Inoltre, è importante prendere in considerazione il contesto in cui ci si giudica, osservando e valorizzando gli sforzi compiuti e le motivazioni profonde che ci spingono ad agire. Queste riflessioni più ampie possono aiutare nella transizione verso una fase successiva, in cui l’obiettivo non è solo migliorare per evitare di sentirsi impostori, ma anche esaminare con curiosità il significato e il valore che un determinato ruolo può avere per noi, nonostante le percezioni di inadeguatezza.

Pertanto, la ricerca di un valore personale positivo indipendentemente dal giudizio esterno diventa essenziale. In molti casi, un intervento psicoterapeutico, in particolare di orientamento cognitivo-comportamentale, può essere utile per promuovere un cambiamento in tempi relativamente brevi.

Poiché la sindrome dell’impostore riguarda principalmente gli aspetti della personalità, non è generalmente raccomandata la terapia farmacologica, a meno che non si manifestino livelli significativi di depressione come conseguenza della condizione.

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