Regione Puglia: stanziati aiuti per disoccupati ultracinquantenni

3 Nov    Comunicati Stampa

La Regione Puglia interviene in aiuto dei disoccupati ultracinquantenni.

Gli uffici dell’Assessorato al Lavoro hanno predisposto ed inviato alla Giunta Regionale il bando teso a formare i disoccupati-inoccupati della Puglia che non beneficiano di altre misure di sostegno al reddito o di pensione e che abbiano un età fra i 50 e i 65 anni.

Il provvedimento è finanziato con 5 mln di euro del FSE e prevede corsi professionalizzanti della durata di 300 ore e per 3 mesi con un numero di destinatari fra i 9 e i 18 per aula, al costo di 20 euro ora di cui 5 a favore del disoccupato come indennità di frequenza.
Complessivamente i disoccupati ultracinquantenni percepiranno 1500 euro nel mentre verranno formati per essere immessi sul mercato del lavoro da enti ed organismi di formazione professionale che potranno così dimostrare le proprie competenze.

L’Assessore al Lavoro Losappio ha commentato: “Si attua in questo modo una parte delle politiche attive del lavoro indicate nel programma Welfare to work e nel protocollo sottoscritto fra il Presidente Vendola e CGIL-CISL-UIL come reazione della Regione alla crisi economica e sostegno ai più deboli, in questo particolare caso ad una categoria di lavoratori che quando vengono espulsi per crisi aziendali dal mondo del lavoro trovano immense difficoltà ad essere reimmessi finendone ai margini in condizioni economiche disperate”.

Il bando, che si accompagna ad altri varati dalle Province a seguito della delega di funzioni e competenze trasmessa dalla Regione, servirà non solo a sostenere e riqualificare questa parte del mondo del lavoro che è fra le più marginali ed emarginate ma anche a consentire agli Enti di formazione accreditati di sperimentare processi di “formazione continua” di qualità e a riprendere la propria tradizionale attività.

2 commenti

  1. va benissimo per gli ultracinquantenni ok ma noi altri che di anni ne abbiamo 46 cosa dobbiamo fare possibile che il governo nn si rende conto che nn si può vivere più se nn si lavora? il governo pensa agli extracomunitari ai profughi e nn si accorge che gli italiani stanno morendo di fame

  2. finalmente si e’ resi conto di un problema , il quale assilla ,mediamente il 30% della popolazione italiana.Anche se e’ come prendersi un casce’ per il mal di testa al momento del dolore e il problema e’ risolto momentaneamente e stop.Il problema si ripresenta subito dopo avere ultimato il corso . Spero tanto si crei nel frattempo un indotto , mi rivolgo innanzitutto al sindacato ,ed in questo caso mi sento l’obblico di dire “unitario”; ma pure un centro di smistamento del personale formato professionalmente nell’occasione a garantire una certa sicurezza di rientro a lavoro .

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